Urgente Appello Partito Radicale carceri

Nel luglio 2011 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affermò che “La questione del sovraffollamento nelle carceri è un tema di prepotente urgenza sul piano costituzionale e civile”.

Due anni dopo, nell’ottobre 2013, il Presidente Napolitano inviò un messaggio alle Camere sulla situazione carceraria, nel quale indicò le misure urgenti da adottare, tra le quali amnistia e indulto. Scrive il Presidente:
“L’effetto combinato dei due provvedimenti (un indulto di sufficiente ampiezza, ad esempio pari a tre anni di reclusione, e una amnistia avente ad oggetto fattispecie di non rilevante gravità) potrebbe conseguire rapidamente i seguenti risultati positivi:
a) l’indulto avrebbe l’immediato effetto di ridurre considerevolmente la popolazione (…) riportando il numero dei detenuti verso la capienza regolamentare;
b) l’amnistia consentirebbe di definire immediatamente numerosi procedimenti per fatti “bagatellari” (destinati di frequente alla prescrizione se non in primo grado, nei gradi successivi del giudizio), permettendo ai giudici di dedicarsi ai procedimenti per reati più gravi e con detenuti in carcerazione preventiva. Ciò avrebbe l’effetto – oltre che di accelerare in via generale i tempi della giustizia – di ridurre il periodo sofferto in custodia cautelare prima dell’intervento della sentenza definitiva (o comunque prima di una pronuncia di condanna, ancorché non irrevocabile).
Le rivolte di questi giorni sono la conseguenza dell’indifferenza e dell’ignavia con le quali il parlamento accolse quell’unico messaggio che il Presidente Napolitano ha inviato al Parlamento durante il suo mandato. Per non dire dell’illusione creata dalla mancata applicazione della riforma dell’ordinamento penitenziario votata dal parlamento e sacrificata dal Governo sull’altare elettorale.
Oggi non c’è più tempo, è indispensabile agire subito!
Forti anche del convergente appello dei cappellani penitenziari,
Ci appelliamo al Governo perché adotti con la massima urgenza un primo provvedimento che riporti l’affollamento penitenziario nei limiti previsti dalla legge, violazione già sanzionata in passato dalla corte europea dei diritti dell’uomo, ed oggi nuovamente e palesemente violata.
Appello sottoscritto dall’Associazione Pantagruel ODV

Approfondisci

Carceri. Antigone: “Il rapporto del CPT evidenzia questioni su cui è urgente intervenire”

21 Gennaio 2020 – Ass. Antigone

Questa mattina il Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura, organo del Consiglio d’Europa, ha pubblicato un report (lo si può leggere qui, mentre qui si può leggere la sintesi tradotta da noi in italiano) sulla visita effettuata in Italia nei mesi scorsi e durante la quale i membri del Comitato avevano visitato alcune carceri del nostro paese.

“Quello che emerge nel report – il commento di Patrizio Gonnella, presidente di Antigone – è una situazione che denunciamo da diverso tempo e che abbiamo avuto modo di segnalare anche al CPT, incontrato da noi durante la loro visita. La spinta riformatrice post sentenza Torreggiani si è fermata e questo ha prodotto e sta producendo un peggioramento delle condizioni di detenzione, con situazioni gravi sulle quali chi ha responsabilità politiche dovrebbe intervenire con urgenza”.

I membri del CPT, tra i vari istituti, hanno visitato anche Viterbo e Biella. In queste carceri erano già emerse numerose denunce da parte di detenuti che segnalavano episodi di violenza subiti da parte degli agenti di polizia penitenziaria. Il Comitato ha ritenuto che la documentazione supportasse la veridicità delle accuse di maltrattamenti. “Questi casi di violenze erano stati oggetto di esposti da parte della nostra associazione – sottolinea ancora Gonnella. A maggior ragione dopo la pubblicazione del rapporto del CPT auspichiamo che ci sia una accelerazione sia nell’indagine amministrativa che in quella penale. Sarebbe anche importante che arrivasse il segnale esplicito da parte del governo intorno all’assoluto e categorico divieto di uso arbitrario della forza. Sappiamo che questi episodi non accadono dappertutto e dunque, a maggior ragione, è possibile un’opera di prevenzione. Nel rapporto si legge come, tra gennaio 2017 e giugno 2019, il numero di agenti sottoposti a procedimento disciplinare per fatti di maltrattamenti sia pari a 11 unità. 52 sono invece coloro che sono sottoposti a procedimento penale. La maggior parte di questi fatti è ancora pendente dinanzi alla magistratura”. (altro…)

Approfondisci

Progetto djembè in carcere

Sostieni il progetto di raccolta fondi online (crouwdfunding) attivo sulla pagina di Produzioni dal basso per l’acquisto di alcuni djembè (tamburi dell’ Africa sub-sahariana) da portare in carcere a Sollicciano per rendere meno pesante la detenzione dei reclusi africani.
Per avere un dettaglio sul progetto visita la pagina: https://www.produzionidalbasso.com/project/djembe-in-carcere/
Il progetto prevede anche piccole “ricompense” per i primi che parteciperanno alla raccolta.
Grazie!

Approfondisci

Lunedì 29 Luglio a Firenze Via Cavour 4 – PRESENTAZIONE DEL VOLUME- CARCERE E GIUSTIZIA RIPARTIRE DALLA COSTITUZIONE

Franco Corleone, Corrado Marcetti, Saverio Migliori, Emilio Santoro, Grazia Zuffa invitano all’incontro nella ricorrenza del Terzo Anniversario della scomparsa di Alessandro Margara.

Il libro introdotto da Franco Corleone e Grazia Zuffa, raccoglie la discussione nata sull’uso populistico della giustizia penale e del carcere, quali armi contro i nemici sociali, avvenuta l’8 e 9 febbraio 2019 durante il convegno  “Carcere e Giustizia ripartire dalla Costituzione rileggendo Alessandro Margara”. Come riferimento per la lettura del volume viene presentato il testo di Alessandro Margara su come rispondere alle leggi ingiuste e razziste, con le testimonianze di Francesco Maisto e Beniamino Deidda.

“Meno stato e più galera”: così si esprimeva profeticamente Margara qualche anno fa. Seguendo il suo pensiero sono state due le questioni messe al centro del dibattito: l’intreccio tra penale e politica, il significato che la giustizia e il carcere hanno assunto nel senso comune.
Gli autori e le autrici dei saggi sono: Luigi Ferrajoli, Maria Luisa  Boccia, Tamar Pitch, Lucia Castellano, Andrea Pugiotto, Stefano Anastasia, Giovanni Salvi, Patrizio Gonnella.
Sono pubblicate infine le conclusioni degli otto laboratori tematici che hanno preparato l’incontro di febbraio: Città e sicurezza, OPG e Rems, 41bis e ergastolo, Droghe e carcere, Gli spazi della pena,  Giustizia di comunità, Immigrazione e “sicurezza”, Donne e carcere.

Il volume si chiude con il rapporto sull’avvio dell’Archivio Margara.

Vedi programma dell’evento cliccando qui di seguito: 29luglio

Approfondisci